Il linguaggio è primitivo, il piombo ondeggia nello spazio. Umberto Mariani (Milano, 1936) si confronta con la storia e con la percezione di forme eterne: cerchi, quadrati, ellissi concepiscono l’apparato visivo in un movimento sempre continuo. Il panneggio del mondo bizantino, la valenza spirituale della superficie sinuosa in cui la piega diventa impenetrabile. Le lamine sottili del materiale, muto e pesante, si animano in un gioco di luci e colori. Il pigmento è puro, naturale e il chiaroscuro è determinato dall’andatura della materia. La sabbia è il riferimento alla terra, alla natura, a ciò che vive e si riproduce. Lettere, segni, figure geometriche si alternano in uno scenario teatrale continuamente nuovo e mutabile. La ponderosità del metallo si combina con l’immaterialità e leggerezza dello slancio tonale. È una visione aperta, è la vita che si dispiega.
Silvio Gatto
Milano // fino al 27 marzo 2015
Umberto Mariani – Piombi
a cura di Francesco Tedeschi
JEROME ZODO CONTEMPORARY
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